Sia il primitivo nucleo di San Velentino in A.C. che la successiva espansione sette-ottocentesca hanno seguito uno sviluppo fusiforme verso la parte fortificata, posta in cima al colle. La viabilità minore segue una direzione opposta in senso est-ovest, con la presenza di una fitta rete di vicoli e viuzze gradonati di risalita, le cosiddette rue.
Spesso queste vie pedonali, fatte di gradini, si aprono in scenografici piccoli slarghi, secondo un gusto tipicamente sei-settecentesco, in special modo in prossimità degli edifici religiosi principali: il Duomo, San Donato e Sant’Antonio. L’architettura è caratterizzata da edifici a blocchi chiusi, senza cortili, con le superfici ad intonaco o a pietra finemente lavorata.
Il nucleo originario è quello del castello la cui fondazione viene fatta risalire nel secolo X, Chronicon Casauriense, poi divenuto Palazzo Farnese, acquistato da Margarita d’Austria nel 1583, con torre fortificata e un sistema di volte a botte ancora integre. Del borgo fortificato resta una torre di fiancheggiamento restaurata da alcuni anni. Ciò che affascina del Palazzo Farnese di San Valentino è l’eterogeneità della sua struttura che assume, a seconda del punto di vista dal quale il visitatore la osservi, la veste di castello medievale, cinta fortificata, palazzo nobiliare nonché casa rurale.
Una struttura atta ad ospitare gli Inviati e i Funzionari dei Duchi di Parma prima e del governo borbonico poi; così viene infatti descritta nel Catasto de beni Gentileschi di S.A. Serenissima il Duca di Parma del 1682 conservato presso l’Archivio Storico di Napoli: “Una Rocca nel Palazzo e diverse stanze, dove risiedono li Governatori, che pro tempore sono, come anco li Ministri di Sua Altezza Serenissima nel tempo che vengono”.
Basta fare un passeggiata nel centro storico del borgo di San Valentino in Abruzzo Citeriore per accorgersi che i palazzi storici ne delineano un racconto chiaro e affascinante, del passaggio delle famiglie prestigiose che hanno scelto questo luogo a partire da Palazzo Farnese per arrivare a Palazzo Bajocco, databile 1897 e caratterizzato da un doppio cortile, fino a Palazzo Bottari, Palazzo Trojani e Palazzo Delfina Olivieri de Cambacérès, oggi sede del Museo delle Ambre e dei Fossili.