30/03/2018
Processione del Venerdì Santo
“Na vote la mésse a Sande Valntine.”
Questa nenia echeggia assieme alle raganelle e ai tric e trac per le rue del paese nelle giornate di lutto poiché Cristo è Morto!
E’ venerdì Santo e ,come da tradizione secolare, anche se le origini sono incerte, andremo ad assistere alla suggestiva processione di Cristo Morto.
Questo evento in realtà è una vera e propria rappresentazione poiché, come nel Medioevo venivano rappresentate le scene sacre, in questo caso rappresentiamo la Madonna che cerca il Figlio.
La particolarità di questa processione è che in realtà sono 2 processioni distaccate: la prima parte composta dai penitenti, Gesù Morto, la Veronica, la Maddalena e San Giovanni; e la seconda parte dalla Madonna. Originariamente la processione era costituita da 3 parti ovvero i penitenti erano staccati dal Cristo morto e la statua della Veronica è stata aggiunta solo negli ultimi anni!
Emblematici e con un alone di mistero sono i penitenti chiamati ciaciarûtte , la curiosità è che non esiste una etimologia ufficiale di questo termine, ma da un personale studio e passione per la tradizione il nostro amico Silvio Pascetta suppone che il termine sia legato al termine dialettale : nciaciarôte, termine che veniva usato per chiamare una persona che si era ridotta miseramente sia d’animo che di corpo e che era accostabile allo spagnolo CIACIARA ovvero “balbettio”, forse perché una volta i penitenti usavano recitare degli inni in latino che nessuno comprendeva.
In Passato li ciaciarûtte usavano funi più piccole e non solo si autoflagellavano ma colpivano anche il pubblico che non poteva astenersi; anche le croci ,in passato, per rappresentare ancor più la pesantezza e il dolore, dovevano toccare a terra e dovevano essere trascinate! Diverse volte queste due processioni si incontrano, zigzagando per le rue del paese;ad un certo punto i penitenti si troveranno di fronte al Cristo Morto, essi si genuflettono al suo cospetto per alcuni istanti , prima di riprendere il cammino.
Ma il momento più toccante della Processione è sicuramente l’incontro tra la Madre Addolorata e il Figlio morto. Arrivata la Processione presso la Porta di San Nicola (oggi Largo San Nicola) la Madonna chiede a San Giovanni dov’è il Figlio. La Statua di San Giovanni è l’unica statua che ha il volto rivolto verso la Madonna per annunciarle la Morte del figlio e ,voltandosi ,ecco che la Madre vede per la prima volta il Figlio Morto e in quell’attimo il silenzio è quasi assordante,quasi si percepisse il dolore della Madre.
Durante la rappresentazione si sentono due canti principali uno è il miserere nella processione del Cristo Morto, mentre alla Madonna si canta un canto alla Madre, anche se anticamente si usava cantare lo Stabat Mater.
Dalle ricerche di Silvio Pascetta emerge un canto tipico, di cui purtroppo non esiste più la musicalità, un canto malinconico e pieno di emozione che dà voce e vita ai personaggi di questa Sacra rappresentazione e che descrive molto bene la processione di San Valentino:
Jî vuleire ca scèsse la lune
per vedarece a cammenä
Jî nen n’aje nghe chi me ne jire
i sula sule m’attocca partì
….
Oje quand’è longhe ste vije i ste ruwe
Oje figlio mije adduwa te truwe?
Alla porta ca c’à’ rreväte
i San Giuwanne ca l’à ngundräte
Vaje truwanne lu care figliole
per tèrre i per märe i nen l’aretrowe
Jî te dînghe la trîsta nuwèlle
crucefessäte è la carna bbèlle
Pjagne Marije i nen se cunzóle
de stu è lu grande delóre
Stînne Giuwanne ssu fazzoule bbjanghe
o a Matra Marije asseuche lu pjande
…..
( i puntini indicano le strofe mancanti a detta dei gli informatori)
Io vorrei che uscisse la luna
per vederci a caminare
Io non ho con chi andare
e sola sola devo andare
….
Oh quanto sono lunghe queste vie e questi vicoli,
Oh figlio mio dove ti trovi?
Alla porta è arrivata
e San Giovanni lo ha incontrato.
Vado trovando il mio caro figliolo
per terra e per mare e non lo ritrovo
Io te la do la triste notizia
è crocifissa la carne bella.
Piange Maria e non si consola
di questo mondo è il grande dolore
Stendi Giovanni quel bianco fazzoletto
E a Madre Maria asciuga il pianto