Per chi arriva a San Valentino ad accoglierlo, su un piccolo belvedere, c'è la storica fontana detta della Venere Giulia Farnese.
Un ampio bacino circolare in pietra funge da supporto per questa fontana monumentale impreziosita da eleganti sculture: fra tutte la statua femminile che molto probabilmente rappresenta una ninfa posta sulla sommità detta impropriamente Venere di Giulia Farnese (La Bella), figura appartenente alla nota casata romana che attraverso Margarita d’Austria acquistò nel 1583 il paese di San Valentino.
Le restanti sculture consistono in tre statue di amorini inginocchiati, collocati nella fascia centrale, e nei mascheroni leonini dalle cui bocche fuoriesce l’acqua a getto continuo.
La fontana proviene da una fonderia francese ed è databile alla fine dell'800.
I vari pezzi fanno parte dei cataloghi intitolati "Hauts Fourneaux et Fonderie du Val d'Osne - Fourment, Houillé et C.ie - Ancienne Maison Barbezat et C.ie - J.P.V. André Fondateur".
La fabbrica ha funzionato sotto questa ragione sociale dal 1867 al 1870. Il secondo catalogo s'intitola invece "Société Anonyme des Fonderies d'art du Val d'Osne" e copre il periodo 1870-1904. L'officina della Val d'Osne è stata fondata da Jean Pierre Victor André nel 1836. Fin dall'inizio, la produzione si è orientata verso la ghisa d'arte, di cui il signor André è stato il precursore in Francia. La varietà dei modelli proposti e la qualità del lavoro offerto hanno attirato, nel piccolo paese sperduto della Val d'Osne, Joinville, ordinativi prestigiosi da tutto il mondo. Questa attività è proseguita fino al 1930 circa. La Val d'Osne si è allora riciclata nella ghisa meccanica e idraulica e ha chiuso i battenti nel 1986/1987. I fabbricati e gli altoforni esistono ancora, ma l'officina è diroccata.
In Abruzzo, a Pratola Peligna e a Ortona dei Marsi, ci sono due fontane provenienti dalla stessa fonderia (ma di diversa tipologia) che sono state acquistate nel 1889.