Un dolce semplice, la Moretta di San Valentino, dalle materie prime povere, ma dal gusto unico e subito identificativo della tradizione di questo borgo. Infatti la sua produzione, da generazioni nelle tavole delle feste dei sanvalentinesi, non è mai uscita fuori dalle mura del paese. Nonostante la sua semplicità non tutti riescono a farlo perché si tratta di una montata di uova e zucchero che le nonne facevano sbattendo per ore con le canne. Dopo questa delicata operazione si aggiungono all'impasto farina, limone e cannella.
Le prime notizie certe sulla Moretta di San Valentino risalgono al 1874, quando Camilla Pace, una nobile signora di San Valentino, rientrando da uno dei suoi viaggi, porta questa nuova ricetta. Sembra sia un biscotto che le donna ha assaggiato in Toscana, anche se attualmente non c’è traccia di questo tipo di dolce, che però ha alla base ingredienti molto semplici e che può essere rintracciato in varie ricette un po’ in tutta Italia.
La nobil donna propose questa ricetta nel paese divenendo il dolce che offriva durante le sue cerimonie a palazzo, legandolo così a momenti di festa. Tutt’ora è un dolce legato ai momenti di festa quali battesimi e comunioni. Per omaggiare il suo paese decise di dare al dolce la forma di “S”.
Moretta deve il nome al fatto che andava in cottura dopo il pane, come da tradizione contadina, quando il forno aveva raggiunto temperature elevate e si sfruttava il calore con il fuoco ormai spento, in questo modo il biscotto otteneva un colore scuro, tendente al marroncino.
Nella sua genuinità è ottimo per i bimbi molto piccoli perché privo di lieviti chimici, conservanti e coloranti.